Ridanno vita ai vecchi maglioni di cashmere e ai vecchi jeans trasformandoli in moderni vestiti.  Riprendendo una tradizione pratese, i sette soci di Rifò hanno creato un modello sostenibile nel mondo della moda. Ce lo racconta uno di loro, Niccolò Cipriani.

Come nasce  il vostro progetto?
Quando vivevo in Vietnam mi sono accorto che c’era un problema di sovrapproduzione, con  molto scarto. Così ho pensato di riprendere una tradizione della mia città, dove da tempo si rigenerano fibre tessili. Noi raccogliamo tramite una piattaforma online gli indumenti vecchi di cashmere dalle famiglie, li selezioniamo e poi li sfilacciamo per trasformarli in un nuovo filato con il quale confezioniamo nuovi capi. La nostra produzione riguarda anche cotone rigenerato da jeans.

Sviluppi futuri?
Vorremmo ampliare la collezione comprendendo anche altri tessuti come seta  e lino.

Perché avete deciso di partecipare a Primavera d’Impresa?
Lo abbiamo fatto anche l’anno sorso e ci è piaciuto. Abbiamo avuto modo di conoscere altri giovani imprenditori e imprese  innovative del territorio toscano.

Da quest’anno Primavera d’Impresa diventa anche un progetto di approfondimento che produrrà eventi tematici durante tutto l’anno. A quali temi sareste interessati?
Siamo interessati all’innovazione sociale, crediamo ce ne sia bisogno nei nostri territori.