Una crescita esponenziale in appena cinque anni, fermata dall’epidemia di Covid-19 e la ripresa a portata di mano. Unisit, sede a Calcinaia (Pisa) è “rinata” nel 2015 quando l’attuale amministratore delegato Jonathan Barbieri Unisit decise di rilevare la quota di maggioranza e portare l’esperienza maturata in venti anni di lavoro all’interno di un altro gruppo attivo nello stesso segmento di mercato: produzione di arredi e sedute ad uso professionale.

“Nel 2015 c’era un solo dipendente e i ricavi erano a zero – dice Barbieri – Oggi abbiamo 25 dipendenti e abbiamo chiuso il 2019 con un fatturato di 7 milioni di euro che era atteso crescere a doppia cifra anche nel 2020. Poi è arrivato il coronavirus e adesso riteniamo di chiudere l’anno con una contrazione di circa il 30%”.

Ma il team che lavora nel nuovo stabilimento di Calcinaia – 7 mila metri quadrati, inaugurato alla fine dell’anno scorso – non ha smesso di trovare soluzioni e risposte neppure durante il lockdown: “Ad esempio, abbiamo messo a punto una seduta sanificabile, anallergica e rivestita in un materiale che abbatte la carica batterica grazie agli ioni d’argenti”, aggiunge Barbieri.

Unisit ha 500 punti vendita in Italia e fornisce i grandi distributori di prodotti per ufficio “che chiedono continuamente novità sulle linee di prodotti. La nostra penetrazione sul mercato italiano è molto profonda, quindi adesso vogliamo spingere sulla crescita all’estero. Da quest’anno stiamo sperimentando con successo la nostra presenza sui mercati internazionali, siamo presenti in 19 Paesi in Europa, Medioriente, Africa del Nord e stiamo lavorando alle forniture per due ospedali in Nicaragua. Vogliamo potenziare la nostra presenza in Francia e Spagna, dove abbiamo già quadruplicato la nostra presenza, e guardiamo con interesse al Portogallo e al Regno Unito”.

Il futuro di Unisit: la sedia che si sanifica e più export

Una crescita esponenziale in appena cinque anni, fermata dall’epidemia di Covid-19 e la ripresa a portata di mano. Unisit, sede a Calcinaia (Pisa) è “rinata” nel 2015 quando l’attuale amministratore delegato Jonathan Barbieri Unisit decise di rilevare la quota di maggioranza e portare l’esperienza maturata in venti anni di lavoro all’interno di un altro gruppo attivo nello stesso segmento di mercato: produzione di arredi e sedute ad uso professionale.

“Nel 2015 c’era un solo dipendente e i ricavi erano a zero – dice Barbieri – Oggi abbiamo 25 dipendenti e abbiamo chiuso il 2019 con un fatturato di 7 milioni di euro che era atteso crescere a doppia cifra anche nel 2020. Poi è arrivato il coronavirus e adesso riteniamo di chiudere l’anno con una contrazione di circa il 30%”.

Ma il team che lavora nel nuovo stabilimento di Calcinaia – 7 mila metri quadrati, inaugurato alla fine dell’anno scorso – non ha smesso di trovare soluzioni e risposte neppure durante il lockdown: “Ad esempio, abbiamo messo a punto una seduta sanificabile, anallergica e rivestita in un materiale che abbatte la carica batterica grazie agli ioni d’argenti”, aggiunge Barbieri.

Unisit ha 500 punti vendita in Italia e fornisce i grandi distributori di prodotti per ufficio “che chiedono continuamente novità sulle linee di prodotti. La nostra penetrazione sul mercato italiano è molto profonda, quindi adesso vogliamo spingere sulla crescita all’estero. Da quest’anno stiamo sperimentando con successo la nostra presenza sui mercati internazionali, siamo presenti in 19 Paesi in Europa, Medioriente, Africa del Nord e stiamo lavorando alle forniture per due ospedali in Nicaragua. Vogliamo potenziare la nostra presenza in Francia e Spagna, dove abbiamo già quadruplicato la nostra presenza, e guardiamo con interesse al Portogallo e al Regno Unito”.