Linguaggi in Movimento è una piccola cooperativa sociale fiorentina che si occupa di formazione linguistica, in particolare dell’insegnamento dell’italiano per stranieri. Durante l’emergenza, Chiara Caparello e le sue socie si sono trovate a dover fare i conti con la didattica a distanza, non senza difficoltà.

Come avete adeguato la vostra attività?

Durante l’emergenza abbiamo sospeso l’attività ordinaria in aula e abbiamo cercato di convertire l’offerta formativa in digitale. Con la didattica a distanza abbiamo dovuto ripensare tutto. Questo è stato laborioso e ha richiesto un investimento di tempo e di energie, dato anche il nostro tipo di target che è abbastanza vulnerabile: noi ci rivolgiamo a stranieri debolmente scolarizzati, che spesso non hanno accesso a un computer o a una linea internet stabile.

Come avete risolto il problema della mancanza di strumenti per la didattica online? 

Per quanto riguarda i singoli, abbiamo cercato di sviluppare un’offerta disponibile sul telefono, quindi ben visualizzabile. Per quanto riguarda invece le agenzie formative e gli enti  gestori dell’accoglienza, abbiamo lavorato con gli operatori, con i partner e i committenti dei servizi per imbastire il più possibile un’offerta di strumenti.

Con la fase di ripartenza tornerete al modello pre-Covid?

Adesso stiamo riprendendo lentamente i primissimi corsi in presenza, con tutta una serie di precauzioni e numeri molto ridotti sia di corsi che di studenti.Per quanto riguarda i materiali didattici, di solito usiamo materiali cartacei, mentre durante l’emergenza abbiamo sviluppato maggiormente l’uso di materiali digitali: è un aspetto che manterremo, facendo attenzione alla convertibilità dei materiali sia in cartaceo sia per il lavoro online. Per quanto riguarda l’offerta formativa, ci siamo rese conto che quando lavoriamo sui contenuti – come ad esempio l’italiano per la patente di guida – riusciamo a convertire l’offerta in online. Quando invece lavoriamo sulle competenze – come sulle abilità di scrittura e lettura per studenti debolmente scolarizzati o sul livello iniziale di italiano –  è impossibile sostituire la relazione di persona, perché il mezzo condiziona la comunicazione: per questo sentiamo il bisogno di tornare in classe. Per quanto riguarda l’ organizzazione del lavoro, questa è stata molto faticosa in questi mesi. Abbiamo sentito la mancanza di un confronto di persona, per organizzare il lavoro insieme: vedersi in video può semplificare dei passaggi ma non è la stessa cosa, perché si perdono molti  feedback e le energie che si attivano incontrandosi di persona sono diverse.

Quali sono le vostre prospettive per il futuro?

Adesso ci occuperemo della ripartenza. Siamo in cerca di una sede, è un investimento che vorremmo fare nel futuro: attualmente siamo in uno spazio di co-working a Firenze, ma pensiamo sia arrivato il momento di trovare un posto stabile.