Declar,  nuove assunzioni anche durante l’emergenza Covid-19.

“Abbiamo avuto conferma che lo smart working è una risorsa”

Durante il lockdown non si sono fermati, hanno continuato a lavorare come avevano programmato prima dell’emergenza Coronavirus, a preparare progetti, a elaborare idee per il futuro. Ognuno da casa propria.

“Non abbiamo mai smesso di lavorare, nessuno di noi è andato in cassa integrazione” spiega Giuseppe Paradiso amministratore delegato di Declar Srl, innovativa startup pisana che opera prevalentemente nel settore della comunicazione e del marketing digitale. Le iniziali difficoltà logistiche e di comunicazione sono state superate presto, e tutti, dipendenti e collaboratori, hanno preso immediatamente confidenza con lo smart working. Al punto che è stato accantonato per ora il trasloco in una nuova sede, più grande: l’investimento previsto verrà dirottato su attrezzature e strumenti per dotare ciascuno di una postazione ottimale a domicilio. “Avevamo intenzione di prendere una nuova sede, ma in questa fase di rientro non la prenderemo: ci organizzeremo andando in ufficio, da fine giugno, a rotazione. Abbiamo avuto conferma del fatto che lo smart working è una risorsa”.

Il lavoro non è mancato, anzi. Così non solo non sono stati fatti tagli, ma come era già in programma il 1 giugno sono state assunte tre nuove figure, una part time e due full time, che vanno a completare la rosa composta da 9 dipendenti 4 collaboratori esterni e 3 soci.

La chiave per gestire al meglio il lavoro a distanza è l’organizzazione. “Noi abbiamo fissato una conferenza ogni settimana con tutti i dipendenti per fare il punto della situazione, poi il venerdì pomeriggio è dedicato alla formazione: ognuno di noi illustra agli altri le proprie mansioni e le proprie necessità, così si ha un quadro completo. I capigruppo coordinano il proprio team e gli account tengono i rapporti con i clienti e con i dipendenti, per strutturare il lavoro”.

A Primavera d’Impresa Declar presenta la rivista trimestrale “Tecnologia e Innovazione”, il progetto di punta anche per il futuro nato grazie alla collaborazione con la casa editrice Indiepub. “Probabilmente diventerà un’azienda a sè, dovrà cominciare a camminare con le proprie gambe, e ci sarà bisogno di nuove figure in organico” spiega Paradiso. Dell’ultimo numero, il secondo, “abbiamo privilegiato la distribuzione online e le copie stampate sono state inviate ai nostri inserzionisti e a coloro che ne ha fatto richiesta. La mail di presentazione del primo numero della rivista è stata inviata a oltre 100mila utenti durante il lockdown”.

Per il terzo numero che uscirà a fine giugno, Paradiso ha scritto un articolo su smart working e gestione aziendale, ai tempi del Coronavirus e in futuro. Qualche consiglio? “Ci vuole tanta pazienza, una buona organizzazione comunicativa tra i dipendenti e un buon gestionale.